EMDR


EMDR 
 Eye Movement Desensitization and Reprocessing

A partire da marzo 2025, ho introdotto l’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) nella mia pratica clinica. Questo metodo, basato su solide evidenze scientifiche, è ampiamente riconosciuto per la sua efficacia nel trattamento di esperienze traumatiche e situazioni di forte stress emotivo.


L’EMDR è un approccio psicoterapeutico strutturato che aiuta a rielaborare ricordi disturbanti, riducendone l’impatto emotivo e favorendo un adattamento più funzionale. 


Riconosciuto dal Ministero della Salute, dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), dall’American Psychological Association (APA) e dal National Institute of Clinical Excellence (NICE), questo metodo si fonda su decenni di ricerca e applicazione clinica.


Quando è utile l’EMDR?

L’EMDR è indicato per il trattamento di diverse condizioni, tra cui:

✔ Disturbo da stress post-traumatico (PTSD)

✔ Ansia e attacchi di panico

✔ Fobie e paure specifiche

✔ Depressione e disturbi dell’umore

✔ Lutto complicato

✔ Sintomi psicosomatici

✔ Dolore Cronico

✔ Dipendenze e comportamenti disfunzionali


Come funziona?

Alla base dell’EMDR vi è il modello di Elaborazione Adattiva dell’Informazione (AIP), secondo cui esperienze traumatiche non elaborate possono generare disagi psicologici. Attraverso movimenti oculari guidati o altre forme di stimolazione bilaterale, il cervello è facilitato nel rielaborare tali esperienze, favorendo un’integrazione più equilibrata.

Studi scientifici hanno dimostrato che l’EMDR consente un’elaborazione profonda in un numero limitato di sedute:

🔹 Traumi singoli: 3-7 sedute

🔹 Traumi complessi o ripetuti: almeno 12 sedute

Se vuoi approfondire il metodo EMDR, leggi il mio articolo sull’utilizzo dell’EMDR nel trattamento del dolore cronico o richiedi una consulenza.


EMDR E DOLORE CRONICO

 L'EMDR, conosciuto per il trattamento del trauma, può offrire sollievo anche nel dolore cronico, specialmente quando questo non ha una causa medica chiara. Attraverso la comprensione bilaterale e l'elaborazione dei ricordi traumatici, è possibile “sbloccare” i circuiti cerebrali legati al d..