Destinatari
A chi si rivolge ProCron ?
1. Malati Cronici
ProCron si “prende cura” nel qui ed ora dell'aspetto psicologico ed emotivo delle persone che convivono con una malattia autoimmune.
Spesso ansia, angoscia e paura sono più devastanti della malattia stessa.
ProCron aiuta a non trasformare il dolore in una doppia sofferenza, quella della malattia in sé e quella che aggiungiamo noi con la nostra reazione ad essa.
ProCron cerca di rispondere ai bisogni delle persone in tutte le fasi del ciclo di vita della malattia, dalla diagnosi alla sua gestione quotidiana agendo sulle condizioni psicologiche comuni a tutte le malattie croniche:
- La relazione con il proprio corpo e il concetto di Sè
- Il rapporto e la gestione del dolore cronico
- La stanchezza
- La gestione degli stati emotivi dolorosi
- Le relazioni con gli altri
- Le terapie e il rapporto con i farmaci
- La gestione del cambiamento
2. Familiari e Parenti
Una diagnosi di malattia cronica può rappresentare uno shock non solo per il paziente ma anche per la famiglia. Possiamo infatti considerare queste patologie anche come familiari in quanto influiscono sulla qualità della vita e sul benessere psicologico non solo del malato ma di ciascun componente della famiglia.
Il sistema familiare, con la sua risposta nell'affrontare la malattia, insieme alla reazione del paziente e all'efficienza del sistema sanitario, rappresenta una delle dimensioni principali che determinano l'evoluzione della patologia stessa.
Inoltre soprattutto in quelle patologie degenerative dove è compromessa progressivamente l'autonomia della persona, a volte è il familiare stesso ad avere necessità di un supporto psicologico per non incorrere in uno stress eccessivo.
Avere cura di sè è fondamentale per potersi prendere cura degli altri.
ProCron offre percorsi differenziati e integrati a seconda della situazione specifica:
- I caregiver dei malati cronici non autonomi
- I caregiver dei malati cronici autosufficienti
- I familiari delle malattie croniche "invisibili"
3. Medici e Sanitari
I medici (MMG, specialisti, sanitari) svolgono un ruolo primario nella vita delle persone con una malattia cronica, sia per il ruolo che rivestono sia per il significato simbolico che gli viene attribuito.
Sia lo specialista di riferimento, ma anche e soprattutto il medico di medicina generale, diventa un punto di riferimento, e si crea una sorta di rapporto carismatico-affiliativo che se da una parte è funzionale e rassicurante per le persone, dall'altra le deresponsabilizza e crea rapporti di dipendenza e di eccessiva medicalizzazione della propria condizione, anche quando a volte non sarebbe necessario.
Solo un rapporto di collaborazione tra medico e paziente, ricco di relazione e di informazioni chiare e complete, può costruire quel clima di fiducia che permetta alla persona malata di passare dalla dipendenza alla collaborazione, dall'obbedienza alla responsabilità (Vecchiato 2010).
ProCron, focalizzandosi sul concetto della persona al centro del sistema di cura, offre servizi di partnership e di supporto per medici e sanitari coinvolti, nell'individuare strumenti di comunicazione utili per il coinvolgimento del paziente, comportamenti preventivi e migliorare l'aderenza alle terapie e più adatti in ogni fase del processo di cura alla presa in carico dei bisogni psicologici.
4. La Comunità
E' necessario informare la Comunità come contesto di vita delle persone che soffrono di una malattia autoimmune.
Sensibilizzare la popolazione significa diffondere informazione su tante patologie, anche gravi, ed ancora invisibili e/o non riconosciute.
Conoscere aiuta a capire ed empatizzare con gli altri sia nei contesti di lavoro sia in quelli di svago, significa supportare ed attivare un senso di responsabilità e solidarietà in tutta la comunità.
La valorizzazione dei contesti di comunità è fondamentale inoltre per sostenere nel tempo buone pratiche di promozione della salute e trasferimento nella programmazione ordinaria del coinvolgimento attivo, e quindi l'empowerment della popolazione stessa nella prevenzione degli stili di vita a rischio.